Intervista a Securindex del 26 ottobre 2023
Ci può riassumere i contenuti delle nuove Norme UNI che definiscono i requisiti delle figure professionali e dell’organizzazione delle imprese che erogano servizi ausiliari alla sicurezza (SAS)?
Le nuove Norme introdotte sono la UNI 11925:2023 e la UNI11926:2023. La prima stabilisce con precisione i requisiti degli operatori dei servizi ausiliari alla sicurezza, individuando tre profili professionali: Assistente, Coordinatore e Responsabile. Questi operatori vengono definiti, non a caso, come “percettori sensibili” poiché rappresentano la prima linea nella percezione di eventi e circostanze che possono influire sulla sicurezza. Inoltre, questa norma stabilisce i requisiti per la certificazione accreditata delle persone secondo lo standard ISO 17024. La seconda norma, invece, riguarda i servizi ausiliari alla sicurezza, indirizzata alle organizzazioni che forniscono sicurezza a beni sia materiali che immateriali. Anche la scelta della definizione non è stata affatto casuale, i servizi sono ausiliari “alla” Sicurezza e non “della” o “per la” Sicurezza. Un particolare che fa un’enorme differenza. Infine, questa seconda norma, che in realtà è stata la prima nella redazione, pone enfasi sulla definizione precisa dei requisiti organizzativi, fornendo un modello per la gestione e la fornitura di tali servizi e prevede i requisiti per la certificazione accreditata secondo lo standard ISO 17065.
Quali sono gli obiettivi che vi eravate posti nel GdL che le ha sviluppate e portate alla pubblicazione? L’obiettivo principale del Gruppo di Lavoro UNI/CT 043/ GL 05 “Organizzazione e gestione della sicurezza” ed in particolare del gruppo ristretto estensore delle norme, è stato sicuramente quello di standardizzare e regolamentare un settore, quello della sicurezza non armata, che da tempo era in crisi a causa della mancanza di chiare linee guida e regolamentazioni ma soprattutto dare dignità, professionalità e vere competenze a circa 150.000 operatori che quotidianamente operano in questo ambito. Professionisti che spesso ignoriamo ma che se ben gestiti,
coordinati, preparati e motivati, potrebbero portare un importante e determinante contributo ai processi di sicurezza di imprese pubbliche e private.
Questa grande opportunità è stata data al GdL grazie alla PDR 54 del 2019, voluta fortemente da AISS – Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, nella persona del presidente Franco Cecconi, senza la quale non sarebbe stato possibile avviare, e concludere in tempi anche abbastanza brevi, questo importante ed innovativo processo di regolamentazione professionale.
Mi preme sottolineare anche il fatto che durante la fase di Inchiesta Pubblica Preliminare (IPP), che viene svolta in totale trasparenza, nella quale UNI comunica i riferimenti generali dei progetti di norma ai portatori di interesse e li mette a disposizione online per dare loro e al pubblico la possibilità di manifestare interesse a partecipare ai lavori, non è stata sollevata nessuna obiezione alle norme. Una conferma dell’ottimo lavoro svolto.
Secondo lei, il mercato è pronto a recepirle? Da una parte le imprese che erogano i servizi, dall’altra gli utilizzatori che dovrebbero sfruttarli diversamente? Il mercato ha dimostrato una crescente necessità di chiare linee guida e standardizzazione, soprattutto considerando
le numerose irregolarità che sono emerse recentemente nel settore, grazie all’intervento della magistratura.
Le imprese che erogano i servizi vedranno queste norme come un’opportunità per distinguersi e garantire la loro affidabilità e competenza. Per gli utilizzatori, potrebbe essere necessaria una fase di adattamento, ma in definitiva si tradurrà in una maggiore fiducia nei servizi che utilizzano, garantendo una migliore sicurezza, efficacia e continuità operativa.
Io considero, ma non sono il solo, queste norme una vera e propria rivoluzione per il mondo della sicurezza. Soprattutto in questo particolare momento, le norme permetteranno a tutti gli stakeholders coinvolti di realizzare processi a valore aggiunto per la security aziendale e definire le competenze e le professionalità di un settore strategico per la salvaguardia e la gestione della sicurezza nel nostro Paese e nelle nostre Aziende.
In base alle sue esperienze di grande utilizzatore, quali dovrebbero essere gli argomenti per convincere i retailer a chiedere operatori certificati?
Il mondo del Retail e della Grande Distribuzione Organizzata è da sempre uno dei maggiori utilizzatori di questa tipologia di servizi. Oggi, con l’entrata in vigore delle norme UNI, finalmente si avrà la possibilità di avere al fianco partner in grado di definire opportune strategie
di protezione e continuità operativa, predisporre una adeguata pianificazione delle risorse secondo le necessità del cliente e infine erogare i servizi fornendo strumenti di monitoraggio e misurazione necessari per tenere sempre sotto controllo i risultati raggiunti.
Si tratta di un radicale cambio di paradigma: le ore e le relative tariffe orarie, di cui non entro nel merito volutamente, saranno da ora in poi una conseguenza di un progetto che committente e fornitore predisporranno insieme, in maniera sartoriale, anche attraverso l’utilizzo di adeguati e innovativi strumenti tecnologici nonché di operatori professionalmente competenti e adeguatamente formati.
Quali azioni dovrebbero venire fatte a livello istituzionale per far recepire le norme dal mercato come “regole dell’arte”?
È presto per dirlo, ma sono certo, e mi auguro, che non mancherà l’interesse delle istituzioni per avviare un solido iter legislativo finalizzato a consolidare e normare in maniera più rigorosa e definitiva la sicurezza privata e, di conseguenza, l’intero personale coinvolto.
Intanto, iniziamo ad utilizzare le norme che UNI ha messo a disposizione: anche se norme volontarie, adesso abbiamo finalmente qualcosa su cui lavorare insieme e su cui siamo tutti d’accordo.
Link all’articolo: https://www.securindex.com/news/leggi/4482/servizi-ausiliari-alla-sicurezza-la-svolta-con-le-norme-uni-119252023-e-uni-119262023